Sbaglieremmo a pensare che le fotografie di Salvino Campos davvero parlino del Brasile, perché invece ciò che ci dicono è il punto di vista di un uomo (accidentalmente brasiliano) che racconta la periferia (accidentalmente brasiliana) di questa nostra civiltà spinta ben oltre il limite che contraddistingue il senso dell’umanità. E’ un mondo piccolo, ai margini della vita, la cui voce non s’adegua alla sintassi della storia, la nostra storia che sempre più acquista i ritmi e il senso di uno show. E’ un mondo che non ci prende perché non conta, e nonostante tutto il rumore che fa, resta silenzioso. Le si guardino quelle espressioni, e non si percepirà per davvero alcun suono. Silenzio, mestizia, umiltà, anche quando con provocazione si rivolgono dritte ai nostri occhi.
Angelo Andreotti